Vini rossi Amarone e Ripasso di Albino Armani
Qui di più sui nostri vini rossi: l'Azienda Albino Armani, un vino prodotto con uva passa, la «nascita casuale» dell’Amarone e un film che vi farà sognare.
Pregiato: Amarone della Valpolicella Classico DOCG (75 cl) di Albino Armani
A seconda della composizione, la bottiglia viene integrata nell'omaggio floreale o consegnata con una elegante confezione regalo.
Il corposo Amarone della Valpolicella Classico DOCG proviene dalla tenuta vinicola di Albino Armani a Marano usw.
Di colore rosso rubino intenso, è molto complesso all’olfatto, con un’ampia gamma di aromi che
spaziano dai frutti rossi maturi alle spezie. Si presenta avvolgente al palato e di struttura eccellente.
Servito a una temperatura compresa tra 16 e 18 °C si abbina perfettamente ai piatti sostanziosi come il brasato, la selvaggina,
i piatti unici e gli arrosti, ma si può gustare anche assieme a prosciutto crudo,
bresaola, coppa o anche a salumi e formaggi stagionati nonché a pietanze tipiche della regione.
Grazie ai suoi aromi e alle sue note olfattive, molti intenditori lo annoverano tra i propri vini preferiti.
L’uva necessaria alla sua produzione viene coltivata nella regione montuosa-collinare della Valpolicella presso Marano.
La specialità dell’Amarone consiste nel fatto che è prodotto con uva passa (vedi spiegazione qui di seguito).
Non per nulla lo si considera uno dei vini rossi più intensi e più pregiati al mondo e compare in tutte le principali guide enologiche.
Complesso: Valpolicella Ripasso Classico Superiore DOC (75 cl) di Albino Armani
A seconda della composizione, la bottiglia viene integrata nell'omaggio floreale o consegnata con una elegante confezione regalo.
Il Ripasso è anche considerato il fratello minore dell’Amarone. Infatti, il nome «Ripasso» allude alla «seconda fermentazione», ed è esattamente ciò che accade
al giovane Valpolicella fermentato che viene depositato sulle vinacce dell’Amarone ancora calde dalla fermentazione.
Si assiste così a una seconda fermentazione in grado di donare maggiore consistenza al Ripasso che sarà anche più scuro nel colore e più complesso nella struttura,
poiché la piacevolezza di un Valpolicella si unisce alla ricchezza dell’Amarone.
Il Ripasso è caratterizzato da un colore rosso intenso e da un profumo elegante che ricorda le ciliege mature, le more e spezie.
Si presenta piacevole al palato: caldo e persistente, ma al contempo caratterizzato da note fresche.
Servito a una temperatura compresa tra 16 e 18 °C si
abbina meravigliosamente a saporiti primi piatti, carne cotta, carne rossa e formaggi stagionati.
L’uva necessaria alla sua produzione è coltivata nella regione montuosa-collinare della Valpolicella presso Marano,
su un terreno costituito da sedimenti calcari e da pietra vulcanica.
Azienda Albino Armani - oltre 400 anni di tradizione vinicola
Non è noto quando esattamente la famiglia Armani iniziò con la viticoltura. La prima conferma scritta risale al 1607, quando Stefano Armani donò a suo figlio Domenico un appezzamento
di terreno con vigna e alberi. La donazione venne autenticata da un notaio.
Da allora, la storia della famiglia Armani e quella della viticoltura si sono sviluppate mano nella mano per oltre 400 anni.
Oggi la famiglia Armani possiede cinque tenute vinicole. La più vecchia si trova in Trentino,
dove il terreno collinare si presta in modo ottimale alla coltivazione di Chardonnay, Marzemino, Schiava ecc.
Dalla tenuta vinicola della Val d’Adige proviene ad esempio l’eccellente Foja Tonda, fino a qualche anno fa a rischio d’estinzione.
Nelle cantine San Polo di Piave, in provincia di Treviso, si producono invece i vini biologici.
La quarta tenuta vinicola si trova nel cuore della regione “Doc Grave” in Friuli, da dove proviene il nostro Prosecco.
Mentre i nostri vini rossi Amarone e Ripasso provengono dalla quinta tenuta.
Nella regione montuosa-collinare della Valpolicella presso Marano, i vigneti di Armani si estendono fino alle massime
altitudini possibili per quel che concerne i terreni coltivabili.
Un contesto ecologico che fornisce la premessa ideale per un assemblaggio di vitigni autoctoni,
perfettamente esposti al sole e su cui è possibile coltivare vini inconfondibili.
Amarone - vinificato con uva passa
L’aroma accentuato dell’Amarone e la sua ricchezza di splendide note olfattive sono dovuti al
fatto che viene prodotto con uva passa (spiegazione vedi sotto).
Il processo incomincia dopo la vendemmia: si selezionano i migliori grappoli da conservare per 3-5 mesi su appositi graticci in
enormi scaffali, dove cominciano lentamente a seccare in un clima ben arieggiato.
Tale procedura è chiamata «appassimento».
Durante questa fase, i grappoli sono girati, controllati e gli acini guasti eliminati a scadenza regolare.
Evapora soprattutto l’acqua, mentre l’acido, lo zucchero e le sostanze d’estrazione restano intatti, assumendo una concentrazione man mano maggiore.
Dopo aver fatto appassire l’uva questa viene vinificata con conseguente fermentazione che può protrarsi fino a 60 giorni.
Ma anche trascorso questo periodo, nella maggior parte dei casi non è ancora terminata. Malgrado ciò, il giovane vino viene messo in
botti, dove continua a svilupparsi per almeno 3 anni, prima di essere messo in vendita sul mercato.
Le vinacce di Amarone, che tuttora emanano un sapore dolce, sono invece impiegate per la seconda fermentazione del Ripasso.
L’«appassimento» dell’uva dei Greci e Romani
Il vino fatto con l’uva passa era noto già nell’antichità. Tuttavia, Greci e Romani avviarono il processo di essiccazione quando
i grappoli erano ancora appesi alla vite,
attorcigliandoli in modo tale da interromperne l’apporto di succo. Così gli acini si trasformavano lentamente in uva passa.
Ciò aumentava la concentrazione degli zuccheri nel frutto e permetteva di ottenere vini dal sapore squisito e con un elevato tasso alcolico.
E poiché questo ne aumentava pure la durata di conservazione si potevano mercanteggiare anche su lunghe distanze.
L’appassimento degli acini direttamente sulla vite viene praticato ancora oggi, in particolare nelle regioni meridionali,
dove prevale un clima caldo e secco. Nel Nord Italia, dove vige un clima più umido, questo metodo non è ideale.
Ecco perché già molto tempo fa venne escogitato un sistema alternativo, facendo seccare gli acini in fienili,
magazzini o granai ben arieggiati su stuoie di canna o scaffali.
DAttraverso un complesso sistema di arieggiamento, i grappoli vengono girati, controllati e risistemati,
eliminando man mano gli acini andati a male. Mentre l’uva secca, aumenta la sua concentrazione di zucchero e aromi.
Più a lungo e con più cura si applica questo processo, tanto più intensa risulterà la concentrazione di sostanze attive.
Per l’eccellente Amarone della Valpolicella di Albino Armani, gli acini diventano quasi uvette prima di passare alla fermentazione.
La nascita dell’Amarone è stata casuale
Si può affermare che l’Amarone è il prodotto della dimenticanza di un cantiniere del XVI secolo.
Allora, dall’uva passa si ricavava un noto vino rosso dolciastro, conosciuto ancora oggi come «Recioto della Valpolicella».
Tuttavia, per questo tipo di vino, l’uva viene lasciata seccare ulteriormente, incrementando considerevolmente il tasso di zucchero. Inoltre, la fermentazione viene interrotta:
ciò significa che una parte dello zucchero non fermenta, restando nel vino e conferendogli la sua dolcezza.
A quanto pare, il cantiniere una volta si dimenticò di interrompere la fermentazione.
E per la prima volta, questo vino rosso ebbe sufficiente tempo per portare a termine la sua fermentazione,
trasformando in alcol anche lo zucchero residuo.
Quando venne rinvenuta la botte in questione e si provò il vino in essa contenuto, si assaggiò per la prima volta l’Amarone.
Il risultato non era un vino dolce, bensì secco che suscitò non solo l’entusiasmo del cantiniere.
Era nato l’Amarone, considerato il fratello del Recioto della Valpolicella.
Into the Wine – la forza delle immagini (breve filmato)
Desiderate compiere un breve viaggio nel mondo di Albino Armani?
Allora non lasciatevi sfuggire questo filmato, accompagnato da note jazz.
Si tratta di immagini forti che invitano a sognare: paesaggi mozzafiato, volti espressivi,
un’osteria nel Trentino, pittoresche case in pietra, cantine, cavalli e un cane... che vive in una botte: proprio come Diogene!
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